Coltivato in Piemonte e Lombardia il riso arborio si contraddistingue per l’apparato radicale profondo e la spiga lunga con grandi chicchi di colore bianco perlato.
Ha una buona tenuta alla cottura, durante la quale cede una giusta quantità d’amido che rende i piatti morbidi e cremosi.
La sua capacità di aumentare molto in volume lo rende ideale per la preparazione dei risotti e dolci.
- Varietà: Autoctona italiana costituita nel 1946.
- Agricoltori: Vedi carta d’identità stampata sulle singole confezioni.
- Territorio: Vedi carta d’identità stampata sulle singole confezioni.
- Sementi: Italiane seminate in maggio.
- Coltivazione: Secondo il disciplinare biologico. Rotazione con frumento, mais, soia, erba medica. Fertilizzazione con concime organico (sovescio con veccia).
- Gestione del suolo: Lavorazione superficiale con erpici e aratura. Controllo infestanti con mondatura manuale, mezzi meccanici e tecnica della falsa semina.
- Trattamenti: Solo se necessari e secondo il disciplinare biologico.
- Resa: In media 4 tonnellate per ettaro.
- Irrigazione: Sommersione con acque provenienti da risorgive, dal consorzio di irrigazione e dal fiume Ticino.
- Raccolta: In ottobre con mietitrebbiatrice. Le stoppie sono trinciate e interrate in campo.
- Post raccolta e lavorazione: Dopo l’essiccazione con aria calda, il riso è conferito alla riseria e conservato in silos dedicati. Seguono pulitura meccanica per eliminare le impurità, sbramatura con macchina a rullo per eliminare la lolla, sbiancatura con macchina a pietra e selezionatrice ottica, confezionamento in atmosfera modificata.
Tempo di cottura: 14/16 minuti
Valori medi per | 100 g |
Valore energetico | 349 kcal / 1482 kJ |
Proteine | 6 g |
Carboidrati | 79 g |
Grassi | 2.20 g |