Terre e Tradizioni
Terre e Tradizioni è il frutto di una storia che inizia a Raddusa (Città del Grano), paesino situato tra miniere di zolfo e cave di gesso nelle aspre ed assolate colline della Sicilia centrale, dove si produce grano da sempre (ricordiamo che per gli antichi Romani, la Sicilia era il "granaio dell'Impero").
Giuseppe, un agricoltore ribellatosi alle tecniche insostenibili della moderna agricoltura focalizzate sull'iperproduzione, inizia un’esperienza con i grani antichi siciliani, riscoprendo diverse varietà tra cui la pregiata Timilìa (Tumminìa). Una coltivazione che era largamente abbandonata e che rischiava di scomparire perché soppiantata dai nuovi grani modificati geneticamente.
L’incontro, durante una vacanza estiva, con Angelo, un mastro pastaio emigrato anni prima dallo stesso paese di Raddusa, fa nascere in loro l’idea di valorizzare i grani locali trasformandoli in pasta. I due con tenacia iniziano a individuare le peculiarità dei grani tradizionali, e dopo varie prove Angelo riesce là dove nessuno si era mai cimentato: presentare sul mercato i primi prodotti fatti con Timilìa, Maiorca, Strazzavisazz e Russello: grani antichi siciliani, patrimonio genetico appartenente alla biodiversità mediterranea e frutto della selezione fatta dai contadini in novemila anni di storia dell’agricoltura. Grani che producono il 50 per cento in meno rispetto alle varietà moderne – 20 quintali per ettaro invece di 40 o 50 – ma di qualità incomparabilmente migliore, con un bassissimo indice di glutine, e per questo maggiormente digeribili.
A paste e farine si sono poi aggiunti prodotti da forno, legumi e salse, tutti a base di materie prime tradizionali e genuine.
Giuseppe ed Angelo mai avrebbero immaginato che da quell’incontro estivo, nella piazza del paese, davanti ad una tazza di caffè, tra rispolverati ricordi, sarebbe iniziata la più grande sfida della loro vita: Terre e Tradizioni.