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Usi e informazioni generali

Il prugnolo (Prunus spinosa) è una pianta selvatica da fiore, della famiglia delle rosaceae, che cresce spontanea nelle zone incolte e boschive. È diffusa in Europa, Africa del nord e Asia occidentale e si riconosce per i suoi frutti a forma di bacca e per i suoi bianchi fiori.

Il prunus spinosa è un arbusto deciduo che raggiunge i 5 metri di altezza e presenta una corteccia nerastra, con rami spinosi e densi di foglie. Il frutto, il prugnolo, è inizialmente nero e diventa violaceo/blu quando giunge a maturazione.

Soprattutto in Gran Bretagna, il prugnolo selvatico viene utilizzato per formare una siepe folta intorno alle case, che sia a prova di bestiame.

Questa pianta, che si adatta bene a qualsiasi terreno e a condizioni climatiche sfavorevoli (non teme né il freddo e né il caldo eccessivi), è semplice da coltivare e viene impiegata soprattutto in campo erboristico, alimentare e farmaceutico.

Dai piccoli frutti del prugnolo si ottengono infatti numerosi prodotti: marmellata, liquore, sciroppo (come questo efficacissimo sciroppo di prugnolo) e validi integratori alimentari (come l’Emundren).
Con il prugnolo selvatico si possono realizzare anche diverse ricette della cucina tradizionale, soprattutto di dolci.

Questa pianta gode infatti di pregevoli virtù che donano diversi benefici all’organismo, pertanto si presta a risolvere non pochi disturbi in maniera del tutto sicura e naturale.

I prodotti naturali a base di prunus spinosa si possono trovare in vendita online, in erboristeria e in farmacia.

I benefici del prugnolo sul corpo

In campo fitoterapico, grazie all’azione di tannini, flavonoidi e acidi fenolici, il prugnolo selvatico è conosciuto principalmente per le sue funzioni diuretiche, depurative, febbrifughe, astringenti, stomachiche e lassative.
A seconda della parte della pianta che si decide di utilizzare, si può beneficiare di diversi vantaggi. Il prugnolo infatti è utilizzabile in ogni sua parte per diversi scopi (persino la resina in passato veniva aggiunta al vino per addolcirne il sapore).

Esistono testimonianze storiche in merito al fatto che questo arbusto sia stato adoperato sin dai tempi più antichi per scopi medicinali.

I suoi frutti contengono principi antiossidanti e sono per questo sfruttati per la cura della pelle, ma anche per mantenere in salute alcuni organi e apparati.

  • I frutti del prugnolo sono particolarmente benefici per l’apparato gastro - intestinale.
    Possono essere assaporati al naturale oppure sotto forma di succhi e confetture, dimostrandosi in ogni caso validi alleati per la stimolazione digestiva e per ridurre il gonfiore addominale causato dall’assunzione di determinati alimenti. Inoltre, il consumo di questi frutti sollecita anche l’appetito e produce in tutto il corpo una sensazione di generale tonicità e vigore.
    Per questo essi si prestano ad essere aggiunti nella diete di soggetti deboli e affaticati e in quelle dei bambini che, oltretutto, trovano molto gradevole il gusto degli integratori e degli sciroppi a base di prugnolo selvatico.
    Gli integratori al prugnolo, infatti, sono validi ricostituenti naturali con i quali ritrovare la giusta carica energetica, soprattutto dopo periodi di convalescenza o di spossatezza. I frutti del prugnolo vantano poi proprietà antibatteriche e astringenti e si rivelano per questo utili in caso di diarrea ed emorragie nasali.
    Inoltre, alcune componenti del prunus hanno un effetto antispasmodico sull’intestino e sono, pertanto, molto indicate per chi soffre di colon irritabile.
  • Oltre al potere energizzante questa pianta riesce anche a calmare i nervi, rilassare e risolvere i problemi di insonnia.
  • Il prugnolo selvatico apporta notevoli vantaggi in tutto il cavo orale: riduce le infiammazioni delle mucose faringee, della bocca, delle tonsille e della laringe. È ottimo, inoltre, contro stomatiti e gengiviti.
    Molte persone ne utilizzano il succo per fare i gargarismi quando hanno mal di gola, ottenendo ottimi risultati.
  • Il prunus spinosa è molto efficace anche contro i disturbi dell’apparato respiratorio, dimostrandosi particolarmente adatto a curare tosse e raffreddore, grazie alla sua funzione espettorante. In passato veniva utilizzato anche per la pleurite.
  • L’azione delle sostanze contenute dal prunus, in particolare della rutina e della quercetina, una volta all’interno del nostro organismo permette di depurare il sangue da tossine e impurità. Pertanto i prodotti a base di questa pianta possono prevenire problemi come la gotta e i reumatismi.
  • Anche la vescica e le vie urinarie traggono benefici dal consumo di prugnolo selvatico dato che, soprattutto i suoi fiori sono ottimi contro la ritenzione dei liquidi, agiscono contro i calcoli renali e le infiammazioni della vescica.
  • Alla stessa maniera dell’olivello spinoso, il prugnolo selvatico rafforza il sistema immunitario, grazie alla ramnazina. Questa sostanza è in grado di bloccare l’azione dei radicali liberi, l’ossidazione e l’invecchiamento cellulare.
  • Stando a ciò che affermano i risultati di un recente studio, le bacche di prugnolo selvatico sembrerebbero svolgere inoltre, in concomitanza con altre sostanze, un’importante attività anti-tumorale.

Le proprietà del prugnolo sulla pelle

Il prugnolo è utilizzato anche in campo cosmetico per la preparazione di prodotti indirizzati alla cura e alla bellezza della pelle. Le sostanze contenute in questi frutti aiutano infatti a rigenerare la cute in presenza di dermatiti, ferite e lievi ustioni e contribuiscono inoltre all’eliminazione di funghi e batteri.

I frutti di questa pianta sono impiegati per la produzione di un idratante olio vegetale che, se applicato sulla pelle, la lascia non soltanto più morbida e nutrita ma anche più forte ed elastica.
L’olio di prugnolo è indicato (per uso esterno) soprattutto per le donne in gravidanza poiché contribuisce a prevenire la formazione delle smagliature e a mantenere la pelle tonica e flessibile. (Se vuoi approfondire, leggi anche Come curare e prevenire le smagliature attraverso i rimedi naturali).

Le bacche di prugnolo, applicate sulla pelle come maschera di bellezza o sotto forma di tintura madre, sono considerate infine anche un valido aiuto per combattere l’acne. Sono inoltre indicate per il trattamento della pelle grassa e dei pori dilatati.

Le vitamine B e C, gli acidi organici, i sali minerali e i tannini di cui è ricco il prunus spinosa hanno un forte potente astringente e tonificante che, una volta posto a contatto con la pelle, sotto forma sia di maschera che di crema o olio idratante, ne favorisce l’elasticità, combattendo anche il grasso della cute.

Controindicazioni

  • Per chi non ha mai utilizzato i prodotti derivati dalle diverse parti di questa pianta sarebbe opportuno cominciare con un consumo graduale, per comprendere quale possa essere l’effetto sul proprio corpo.
  • Anche se normalmente il prunus spinosa è una pianta innocua, soprattutto le donne in gravidanza e in allattamento dovrebbero consultare il proprio medico prima di utilizzare il prugnolo a scopo medicinale. Alcune componenti di questa pianta potrebbero addirittura provocare malformazioni congenite.
  • Il prunus spinosa contiene glicosidi cianogeni (così come i noccioli di pesca, albicocca e prugna), ovvero delle sostanze tossiche che, se assunte in quantità elevate, sono velenose per l’organismo e possono provocare diversi effetti collaterali, persino la morte nei casi peggiori.

Per non alterare l’aspetto e per non comprometterne l’integrità dei suoi componenti, si consiglia di consumare qualsiasi prodotto a base di olivello spinoso nel giro di un anno, conservandolo al riparo da luce e umidità.