La coltivazione della pianta
Il mirto, talvolta noto anche come pepe della Corsica o come mirto comune, è una pianta originaria del bacino del Mediterraneo. È facile vederlo crescere allo stato selvatico - soprattutto in Sardegna, in Sicilia e in Corsica - ma può essere coltivato anche in casa sia come pianta aromatica che come arbusto ornamentale. Può svilupparsi sia in vaso che in piena terra ed essendo molto folto e ramificato risulta essere un ottimo vegetale per siepi e bordure.
Le foglie, i fiori, gli steli e le bacche del mirto sono molto profumati e possono essere utilizzati in tantissimi modi, sia in ambito alimentare che erboristico. Come vedremo tra poco, questa pianta può essere coltivata per tantissimi scopi diversi ed ha inoltre il vantaggio di essere poco esigente.
L’ambiente ideale per la sua crescita è un terreno acido, azotato e bene irrigato. Predilige inoltre un buona esposizione al sole ed un clima temperato. Essendo tuttavia una pianta vigorosa e spontanea si sviluppa senza alcuna difficoltà anche in mancanza di tutte queste condizioni. Il periodo ottimale per la semina del mirto è la stagione invernale; è preferibile coltivarlo però per talea poiché fiorisce più rapidamente e in modo più copioso. La fioritura inizierà a partire da maggio, ravvivando il giardino con splendidi fiori bianchi.
Le proprietà curative del mirto
Il mirto viene spesso accostato al corbezzolo per via della loro somiglianza sotto il profilo officinale. Rappresenta un rimedio naturale davvero ottimo in caso di disfunzioni della pelle, del sistema digerente e dell’apparato respiratorio. Vediamo allora le principali applicazioni del suo olio essenziale.
- Disinfettante: agisce efficacemente contro herpes, psoriasi, ferite, piaghe, contusioni, leucorrea ed enterite in quanto riduce le infiammazioni e contrasta la proliferazione dei batteri.
- Astringente, tonico, emostatico: aiuta a ostacolare brufoli, rughe, varicosi e molti disturbi intestinali come dissenteria ed emorroidi.
- Fluidificante ed espettorante: decongestiona le vie respiratorie ed attenua i sintomi e le irritazioni causate dal catarro.
- Digestivo, diuretico e alleato del fegato in caso di disturbi epatobiliari.
- Stimola la produzione degli ormoni tiroidei in presenza di una condizione di ipotiroidismo.
- Riduce le infezioni alle vie urinarie come prostatiti e cistiti.
Il mirto in cucina
Oltre a prodotti tipici come la marmellata e il liquore di mirto, realizzati entrambi a partire dai frutti, da questa pianta si ottiene anche un condimento particolarmente apprezzato per aromatizzare le carni grasse, la selvaggina e i brasati. Le foglie del mirto, da cui si ricava appunto questa spezia, hanno un sapore penetrante e balsamico che ricorda in parte quello del rosmarino e in parte quello del ginepro.
Il fogliame del mirto si presta ad essere triturato sia fresco che secco all’interno dei piatti ma anche ad essere adagiato sulla carne durante la cottura. Se steso inoltre sulla griglia conferirà uno straordinario profumo a qualsiasi ingrediente vi sarà collocato al di sopra. Se viene lasciato invece in infusione produce una salutare bevanda, utile per guarire diarrea, affezioni urinarie, sinusiti e tosse.
Benché i frutti eduli del mirto possano essere mangiati al naturale, vengono assaporati con più frequenza all’interno delle ricette di cucina. Una volta cotte, queste bacche possono essere usate sia come salsina di accompagnamento degli arrosti sia come ingrediente per dessert.
Un'ulteriore peculiarità di questa pianta è infine l'essere dotata di un legno anch’esso molto profumato; i rametti del mirto venivano infatti bruciati in passato come un vero e proprio incenso.