Informazioni generali
La Melissa officinalis è una pianta erbacea, spontanea e perenne, a forma di cespuglio, appartenente alla famiglia delle Lamiacee (o Labiate), di cui fanno parte molte erbe aromatiche, tra cui il timo, il basilico, la menta e molte altre. La pianta è alta dai 40 ai 100 cm e presenta foglie picciolate, ovali e pelose, di colore verde intenso e dai contorni dentati.
I fiori dalla forma a campanella, sbocciano tra maggio e agosto ed inizialmente sono di color bianco-giallastro per poi assumere un'altra colorazione che tende al rosa pallido. La pianta è molto resistente e rustica, non teme il freddo ma predilige terreni ben drenati e con pH neutro.
Il nome melissa deriva dal greco e significa "ape" o "colei che da il miele", perché proprio il profumo intenso che rilascia attira le api che ne succhiano il nettare. Per via dell’ odore agrumato, simile a quello del limone, viene anche chiamata erba limoncina.
Pare che "melissa" fosse un titolo assegnato a donne sagge e dotate di grandi virtù. Già in passato la pianta era considerata un rimedio per i disturbi ormonali femminili legati al ciclo mestruale e alla menopausa, sia a livello fisico che mentale. Le sostanze che contiene esercitano un’ azione calmante e sedativa sul sistema nervoso centrale.
L’habitat della Melissa
La Melissa nasce spontaneamente nelle zone dell’Europa meridionale e dell’Asia Occidentale ma può essere facilmente coltivata anche nel giardino di casa. E’ una pianta che predilige le zone d’ombra, infatti si può spesso trovare lungo le siepi.
Composizione
La melissa è ricca di sostanze benefiche e salutari per il nostro organismo, contiene infatti: flavonoidi (quercetina, apigenina), derivati dell'acido caffeico e clorogenico, acido rosmarinico, triterpeni, olio essenziale (citrale, citronellale e cariofillene), sostanze amare, polisaccaridi, mucillagini e glicosidi.
Primi utilizzi
Attorno a questa pianta sono nati dei veri e propri miti greci, come quello del dio del Sole. Apollo si innamorò della ninfa Melissa e il desiderio di stare con lei era così grande che gli fece dimenticare di svolgere il proprio lavoro, cioè quello di guidare il carro del sole. Così sulla terra scesero le tenebre.
Zeus infuriato punì Apollo trasformando la sua amata Melissa in un’ape.
La melissa anche nell’antichità godeva di un’ ottima considerazione, dovuta ai suoi poteri curativi.
Uomini di scienza come Dioscoride, Plinio, Avicenna e Culpepper erano grandi estimatori della pianta e la utilizzavano per far cicatrizzare le ferite cutanee, per curare i disturbi nervosi, per gli stati d’ansia e agitazione, per curare l’insonnia, il mal di denti, le cefalee, a cattiva digestione e disturbi mestruali.
Proprietà e benefici
Come già accennato, le foglie di melissa contengono un olio essenziale dal profumo gradevole e dal sapore simile a quello del limone; vengono spesso utilizzate per calmare gli stati d’ansia, di irritabilità, insonnia, nervosismo e per rilassare il sistema muscolare. Elenchiamo di seguito alcune delle sue più importanti funzioni:
- Potente calmante: le virtú principali della melissa sono l'azione calmante, ansiolitica e spasmolitica che la rendono particolarmente idonea per rilassare corpo e mente, tanto da meritarsi l’appellativo di "valium vegetale". La pianta è capace di ridurre gli stati d’ansia, lo stress ed il nervosismo favorendo il riposo notturno in caso d’insonnia. L’effetto distensivo della melissa coinvolge anche la muscolatura liscia intestinale e si è dimostrata utile per normalizzare il ritmo del battito cardiaco. Tranquillante naturale Le proprietà toniche e rilassanti fanno di questa pianta un fondamentale rimedio naturale e riequilibrante del sistema nervoso, mentre le sue azioni neurosedative e antispasmodiche regolarizzano l’attività della tiroide. Studi recenti hanno dimostrato che alcuni flavonoidi legandosi agli stessi recettori nel cervello a cui si legano anche le benzodiazepine (che si trovano nei farmaci ansiolitici), svolgono la medesima funzione. L’erba è indicata non solo per il trattamento della sindrome dell’iperattività, ma anche per l’insonnia.
- Agisce sulle tachicardie: le proprietà benefiche della melissa vengono esercitate anche a livello cardiaco. L’azione antispasmodica è utile per aritmie e tachicardie, ristabilendo la fisiologica frequenza cardiaca. Riduzione della fame nervosa I triterpeni svolgono un’azione rilassante su soggetti ansiogeni e placano il senso di fame nervosa che colpisce le persone sotto stress.
- Stimola la Concentrazione: recenti studi hanno dimostrato che alcuni flavonoidi presenti nella pianta, legandosi a specifici recettori presenti nel cervello, incrementano le capacità cognitive. I benefici della melissa, come confermato da uno studio della Northumbria University, esercitano effetti benefici sull’attività mentale, migliorano attenzione e concentrazione.
- Contro i disturbi mestruali: la Sindrome Premestruale è una condizione particolarmente fastidiosa che si manifesta con dolori, spasmi, ansia e sbalzi d’umore. L’assunzione di melissa è indicata per il trattamento dei disturbi femminili. L’ attività sedativa della pianta si riversa non solo sulla muscolatura uterina rilassandola ma anche a livello mentale, placando gli sbalzi d’umore e gli stati ansiosi.
- Contro funghi, batteri e virus: la ricerca ha dimostrato che la pianta contiene polifenoli contribuendo ad una riduzione significativa di affezioni virali tra cui herpes labiale, virus herpes simplex ed herpes zoster. L’applicazione di prodotti a base di melissa o foglie fresche della pianta, su herpes causati dal virus herpes simplex, accelerano la guarigione. Uno dei componenti più importanti dell’olio essenziale di melissa è il citrale che è conosciuto per il suo potere antimicotico.
- Antidolorifico: la melissa contiene un antidolorifico naturale, l’eugenolo, particolarmente utile per combattere emicranie e nevralgie.
- Erba antiossidante: la Melissa è ricca di acido caffeico e acido rosmarinico, potenti antiossidanti che neutralizzano le specie reattive dell'ossigeno (ROS). I radicali liberi sono molecole instabili in grado di provocare invecchiamento precoce e patologie degenerative; tuttavia la melissa contiene dei preziosi alleati, i fenoli, che hanno la funzione di spazzar via i radicali liberi con l’intento di proteggere le pareti cellulari.
Curiosità
La Melissa era consigliata da Galeno e Paracelso come cura per i disturbi psichici, mentre Serapio riteneva che fosse una pianta in grado di alleviare l’inquietudine e la malinconia.
Anche nel mondo arabo era conosciuta per “la meravigliosa proprietà di confortare il cuore”.
I Carmelitani Scalzi francesi scoprirono già nel 1611 l’ “Acqua di Melissa” dalle utilissime proprietà antispasmodiche, alla quale ricorrevano tutte le classi sociali per curarsi dai più disparati malanni, come il mal di denti, crisi psicologiche e sincopi).
Come fare un infuso di Melissa?
Ingredienti: 1 cucchiaio raso foglie di melissa, 1 tazza d’acqua.
Preparazione: portare l’acqua ad ebollizione e versare le foglie nell’acqua bollente a fuoco spento. Coprite con un coperchio e lasciare in infusione per 10 minuti circa. Filtrate l’infuso con un colino e bevetelo al momento del bisogno in caso di crampi addominali, colite, nervosismo e nevralgie oppure dopo i pasti per digerire o prima di andare a dormire per favorire il relax e il sonno.
La tintura madre invece può essere utilizzata in questo modo: sciogliere 20 gocce in una tazzina d’acqua per tre volte al giorno dopo i pasti.
Altri utilizzi
La melissa si è dimostrata anche un’erba benefica per tutto l’apparato digerente con effetto detossificante e dimagrante.
Non è da tralasciare nemmeno l’aspetto dermocosmetico, in quanto la melissa regolarizza la produzione sebacea. La melissa appartiene alla stessa famiglia delle erbe aromatiche e per questo motivo trova spazio anche in cucina; grazie al suo profumo delicato può insaporire diversi piatti. Viene anche impiegata in bevande, sciroppi, liquori ed infusi.
Controindicazioni
Nonostante la Food and Drugs Addministartion ritenga che la pianta sia sicura, ne è sconsigliata l’assunzione per i soggetti che soffrono di ipotiroidismo.
Evitare la melissa anche in gravidanza o durante l’allattamento.
In pazienti che soffrono di glaucoma, l’assunzione di melissa è sconsigliata perché sembra che alcuni suoi componenti possano avere effetto sulla pressione interna del globo oculare. Si consiglia di non eccedere con l’assunzione in quanto si rischia di subire l’effetto opposto come agitazione e ansia. Non associare la melissa alla passiflora ed iperico in quanto è stato dimostrato che insieme hanno un effetto sedativo.