Allergia ai pollini, cos'è e perché si manifesta
Che cosa sono le allergie stagionali? Perché i pollini causano le allergie? Com'è possibile che una cosa innocua per la maggioranza delle persone provochi tanti disagi in altre?
Partiamo con ordine: il polline è costituito da minuscoli granuli che il fiore produce per il processo di fecondazione. I granuli pollinici costituiscono in pratica la cellula riproduttiva maschile e contengono l'impronta genetica della pianta da cui sono prodotti; ogni polline infatti è a sé e presenta determinate caratteristiche che si possono ricondurre alla pianta di origine.
Oltre al DNA della pianta, questi minuscoli granuli contengono anche svariate sostanze fondamentali per la vita, tra cui elementi proteici con attività allergenica; e sono proprio loro i colpevoli dell'allergia ai pollini: tali elementi proteici infatti, chiamati in questi casi antigeni, possono scatenare reazioni di tipo immunitario nelle persone predisposte.
L'allergia ai pollini (o pollinosi) è esattamente questo: quando il sistema immunitario si trova davanti una specifica tipologia di granulo pollinico (che entra nel nostro organismo per via aerea, quindi da naso o bocca), mette in atto una risposta esagerata nei confronti di una sostanza fondamentalmente innocua.
Per quale motivo allora si manifestano tali reazioni? Le persone allergiche ai pollini sono geneticamente predisposte a sviluppare una sensibilità alterata nei confronti del polline, una sostanza completamente sicura che in questi casi viene riconosciuta dal sistema immunitario come pericolosa. Quando entrano in contatto con il polline, i nostri anticorpi danno il via a una serie di reazioni con lo scopo di distruggere l'ospite indesiderato, proprio come farebbero nei confronti di un virus o un batterio: avviene quindi il rilascio di sostanze chimiche, tra cui l'istamina, responsabili del processo infiammatorio che poi si traduce esternamente nei sintomi tipici dell'allergia, come rinite allergica e asma bronchiale.
Quando cominciano le allergie stagionali?
Innanzitutto una premessa è d'obbligo: l'allergia stagionale non è solo quella primaverile. A seconda infatti della tipologia di polline a cui si è allergici e del periodo di fioritura della pianta di origine, l'allergia si potrà manifestare in diversi mesi dell'anno. La maggioranza delle specie vegetali tuttavia fiorisce in primavera, per questo motivo l'allergia ai pollini primaverile è certamente la più nota e diffusa.
Esistono però alcune piante con periodi di fioritura, e quindi di pollinazione, diversi dalla primavera: parlando di allergia ai pollini infatti non ci riferiamo solo alle allergie primaverili ma anche, ad esempio, alle allergie autunnali. Va da sé che l'inizio delle allergie stagionali dipende non solo dal momento di fioritura della pianta e dal suo conseguente rilascio di polline, ma anche dal tipo di polline a cui si è allergici.
Ecco perché è importante conoscere innanzitutto la specie vegetale a cui si è allergici, e in secondo luogo il suo periodo di fioritura consultando il calendario dei pollini, in modo da adottare comportamenti adeguati alla prevenzione dei sintomi.
Infine, la concentrazione dei pollini nell'aria varia molto anche in base al clima e alla zona. Alle altitudini elevate delle aree di montagna ad esempio riescono a crescere solo poche specie vegetali, per questo motivo la concentrazione di pollini con attività allergenica sarà bassissima anche in periodi critici come la primavera. Al contrario, durante giornate primaverili tiepide e ventose in zone verdeggianti, la quantità di granuli pollinici nell'aria sarà al massimo: la primavera infatti è già di per sé una condizione favorevole per tale situazione, ma a questa si aggiungono anche le caratteristiche metereologiche.
Quali sono le allergie primaverili?
Quando pensiamo all'allergia stagionale la associamo subito alla primavera. La connessione non è solo automatica ma ha una sua logica: la maggioranza delle piante fiorisce proprio nel periodo primaverile, in particolare tra aprile e giugno. La primavera infatti è il momento dell'anno in cui la concentrazione di pollini delle più disparate specie vegetali è al massimo; questo è il motivo per cui la maggior parte delle persone che soffre di allergia ai pollini sviluppa i sintomi proprio in questo periodo.
Quando iniziano quindi, e quali sono le allergie primaverili? In generale il periodo delle allergie stagionali tipicamente primaverili va dalla fine dell'inverno fino a giugno. In questi mesi fioriscono soprattutto alberi della famiglia delle Salicaceae (Pioppo, Salice), delle Betulaceae (Betulla), delle Fagaceae (Quercia, Faggio), delle Oleaceae (Olivo, Frassino) e alcune specie di erbe come quelle della famiglia delle Urticaceae (Parietaria).
Quali sono le allergie autunnali?
Ti sembra che l'aggettivo "autunnale" cozzi un po' a fianco alla parola "allergia"? In realtà tante piante che producono pollini con attività allergenica fioriscono tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno: l'autunno ad esempio è il periodo dell'allergia alla Parietaria e all'Ambrosia.
A questo punto forse ti starai chiedendo quando finisce il periodo delle allergie stagionali, dato che in fin dei conti queste sembrano più allergie "annuali". In primis, dipende a quale specie di polline sei sensibile: ogni pianta infatti produce granuli pollinici con caratteristiche proprie della specie di appartenenza, di conseguenza ogni polline è un allergene diverso dall'altro. Sicuramente alle nostre latitudini, il periodo più tranquillo per tutti gli allergici ai pollini è quello tra novembre e dicembre, mesi in cui la stragrande maggioranza delle piante sono dormienti.
Quando inizia il periodo delle Graminacee?
L'allergia alle Graminacee è forse una tra le allergie ai pollini più comuni. Ma cosa si intende con Graminacee? Quali sono le piante responsabili dell'allergia alle Graminacee? Le specie vegetali appartenenti a tale famiglia sono svariate e possono essere sia spontanee (ad esempio la Gramigna dei Prati) sia coltivate (Avena, Sorgo, Granturco, Segale, ...)
La fioritura delle Graminacee inizia in aprile e ha il suo picco nel mese di maggio; la pollinazione prosegue poi per tutta l'estate, anche se diminuisce di intensità. Quando finisce quindi il periodo di fioritura delle Graminacee? Se soffri di allergia a questa famiglia di piante, in generale puoi iniziare a ritenerti salvo verso l'arrivo dell'autunno.
Allergie stagionali: sintomi e come capire se si è allergici ai pollini
Diagnosticare un'allergia ai pollini facendo riferimento solo ai sintomi non è così semplice: i sintomi dell'allergia ai pollini infatti sono spesso molto simili a quelli influenzali e per questo motivo non è sempre immediato distinguerli.
Come faccio quindi a capire se sono allergico a qualcosa? Come distinguere il raffreddore dall'allergia? E come capire se si è allergici ai pollini? La risposta a queste domande è una sola: innanzitutto alla prima comparsa di sintomi sospetti è bene rivolgersi a un allergologo. Per confermare poi un'iniziale diagnosi di allergia ai pollini basata solo sui sintomi, lo specialista di riferimento deciderà se prescrivere o meno i test specifici per le allergie, come i test cutanei o gli esami del sangue per il dosaggio degli anticorpi.
Vediamo più nel dettaglio quali sono i sintomi delle allergie stagionali per capire quando è il caso di rivolgersi a uno specialista.
- Congestione nasale e prurito in corrispondenza delle narici.
- Starnuti ripetuti e naso che cola.
- Tosse secca e stizzosa, in alcuni casi con difficoltà respiratorie.
- Prurito al palato.
- Occhi rossi e gonfi che lacrimano.
- Prurito in corrispondenza delle congiuntive.
- Manifestazioni cutanee come dermatiti o orticaria.
- Malessere generale, senso di stanchezza e mal di testa.
Rimedi naturali per combattere le allergie di stagione
Probabilmente tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta di antistaminici. Gli antistaminici sono i farmaci che i medici prescrivono per curare le allergie primaverili e stagionali in genere e alleviare i sintomi; spesso però causano non pochi effetti collaterali.
Per ridurre i sintomi più lievi dell'allergia ai pollini come al solito ci viene in aiuto la natura, che anche in questo caso è in grado di offrirci tanti rimedi. Vediamo quali sono gli integratori utili per trattare le allergie stagionali in modo naturale.
Ribes nero
Il Ribes nero (Ribes nigrum L.) è il rimedio naturale per eccellenza contro le allergie. Il fitocomplesso, ovvero l'insieme delle molecole che costituiscono il suo profilo chimico, ha un'azione antinfiammatoria molto spiccata che rende il Ribes nero quanto di più simile ci sia ad un antistaminico naturale. Il Ribes nero è un ottimo alleato per calmare i sintomi delle allergie primaverili anche nei bambini, in particolare in forma di gemmoderivato.
Rosa canina
Il gemmoderivato di Rosa canina (Rosa canina L.) è un rimedio efficace contro le manifestazioni allergiche; in particolare è utile nel combattere le allergie respiratorie e tutti i sintomi associati, come rinite e asma allergiche.
Boswellia
Gli acidi boswellici contenuti nella sua resina sono in grado di inibire il rilascio di alcune molecole chimiche coinvolte nel processo infiammatorio. Questa attività conferisce alla Boswellia proprietà antinfiammatorie utili anche nell'alleviare i sintomi delle allergie stagionali.
Tè verde
Il tè verde è ricco di sostanze antiossidanti; alcune tra queste, in particolare quercitina e catechina, svolgono anche una spiccata azione antinfiammatoria. Bere una bella tazza di tè verde può essere quindi utile contro le allergie perché aiuta a tenere sotto controllo il rilascio di istamina.
Camomilla
L'infuso di camomilla può essere utilizzato contro i sintomi delle allergie di stagione in due modi: bevendo una bella tazza di tisana calda oppure usando l'infuso raffreddato per fare impacchi sfiammanti e sgonfianti per gli occhi.
Consigli per prevenire le allergie stagionali
Per trarre il massimo beneficio dalla cura prescritta dal medico o dall'assunzione di integratori naturali, è importante anche adottare alcuni comportamenti che permettono di tenere sotto controllo l'aggravarsi dei sintomi.
- Consulta sempre il calendario dei pollini per conoscere il periodo di fioritura della pianta a cui sei allergico. Questo ti permetterà di rivolgerti al tuo medico di fiducia in tempo per mettere in atto una terapia preventiva che preceda la comparsa dei sintomi.
- Installa un filtro antipolline nella tua auto.
- Evita passeggiate o attività sportive in prossimità di aree verdi nel periodo di fioritura del tipo di polline a cui sei allergico.
- Quando stai all'aperto, in particolare in giornate soleggiate, indossa sempre occhiali scuri, per evitare che la luce del sole aumenti il fastidio dei sintomi a livello oculare.
- Evita di uscire in giornate molto secche e ventose, in cui la concentrazione e la dispersione dei pollini è al massimo.
- Una volta che rientri a casa dopo del tempo passato in mezzo alla natura, fai subito una doccia e cambia i vestiti.
- Se necessario, usa una mascherina antipolvere per i lavori all'aperto.
- Non bere alcolici, che stimolano la produzione di muco peggiorando i sintomi respiratori come congestione e secrezione nasale.
- Evita il fumo, che irrita ulteriormente naso e occhi.
Allergia ai pollini, alimenti da evitare
Gli alimenti possono avere un ruolo nell'aggravare i sintomi delle allergie stagionali soprattutto in due modalità:
- Alimenti che contengono istamina o ne aumentano il rilascio da parte dell'organismo.
- Alimenti che possono causare una reazione crociata con i pollini.
Alcuni cibi sono in grado di favorire il processo infiammatorio stimolando il rilascio di istamina. Come fare quindi per abbassare l'istamina legata all'alimentazione? Evita insaccati, zuccheri, frutta secca, cioccolato, fragole, latticini, crostacei e pomodori.
Circa il 20% tra coloro allergici ai pollini, presentano una maggiore sensibilità anche nei confronti di quegli alimenti che hanno una parentela botanica con la pianta di origine del polline responsabile dell'allergia. Per esempio, cosa è meglio non mangiare con l'allergia alle Graminacee? Tra gli alimenti da evitare ci sono mandorle, pomodori, kiwi, agrumi, anguria, ciliegie, melone, pesche e prugne.
In conclusione, se soffri di allergia ai pollini e i tuoi sintomi sono piuttosto severi, ti consigliamo di rivolgerti sempre a uno specialista per definire la dieta più adatta a te senza incorrere in carenze nutrizionali.