La celiachia è un'infiammazione cronica dell'intestino tenue, scatenata dall'ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti; il quadro clinico della malattia celiaca è molto variabile e può comportare sintomi molto diversi tra loro, ma è sempre caratterizzata da un danno della mucosa intestinale che impedisce l'assorbimento di alcuni nutrienti.
Che cos'è la celiachia?
La celiachia è una malattia ad eziologia multifattoriale - ciò significa che alla base della celiachia ci sono diversi agenti causali che concorrono a scatenare la malattia - caratterizzata da un'infiammazione permanente della mucosa dell'intestino tenue che può manifestarsi in soggetti geneticamente predisposti a seguito dell'ingestione di glutine, un complesso proteico (costituito da gliadina e glutenina) contenuto in numerosi cereali tra i quali frumento, orzo, segale, farro, kamut, spelta e triticale (per conoscere invece tutti i principali cereali senza glutine non perderti l'approfondimento dedicato cliccando qui).
La celiachia, che colpisce circa l'1% della popolazione, ha un'incidenza doppia nelle persone di sesso femminile; in Italia a fronte di oltre 225.400 diagnosticati, sono oltre 600.000 i celiaci attesi: ciò significa che per ogni persona che sa di essere celiaca ce ne sono 2 in attesa di ricevere la diagnosi, per raggiungere la quale servono ancora oggi mediamente 6 anni.
La celiachia, che può manifestarsi con sintomi molto variabili (sia intestinali che extraintestinali), è sempre caratterizzata da una risposta immunitaria anomala scatenata dal glutine, che se non trattata genera un'infiammazione della mucosa intestinale; lo stato infiammatorio, persistendo nel tempo, comporta un progressivo appiattimento dei villi intestinali che perdono la loro capacità di assorbire i nutrienti (malassorbimento).
Il danno intestinale dato dalla celiachia non trattata può portare perdita di peso, gonfiore e dolore addominale o diarrea; ma indipendentemente dalla presenza o meno di questi sintomi il malassorbimento di vitamine e minerali può causare danni ben più gravi a diversi organi e tessuti.
Per questa ragione una volta fatta la diagnosi occorre escludere il glutine in maniera rigorosa e permanente: dalla celiachia non si può guarire.
Cosa NON è la celiachia?
La celiachia non è:
- Allergia al frumento: questa è una condizione patologica completamente diversa, con un meccanismo immunitario diverso, causata da un complesso di molecole del grano diverse dal glutine; può comportare shock anafilattico (la celiachia no) ed essere scatenata non solo dall'ingestione di frumento ma anche dalla sua inalazione, piuttosto che dal contatto attraverso cute o mucose.
- Sensibilità al glutine non celiaca: questa è una possibile reazione al glutine (o forse ai cereali) i cui meccanismi non sono noti; seppure possa causare sintomi a volte sovrapponibili alla celiachia, questa condizione non provoca lesioni intestinali.
Come si diventa celiaci?
La malattia celiaca è definita multifattoriale, ciò significa che celiaci in parte si nasce e in parte si diventa per il concatenarsi di diversi fattori: la predisposizione genetica e l'introduzione del glutine con la dieta sono indispensabili per poter sviluppare la malattia celiaca ma sicuramente servono altri fattori scatenanti, in parte ancora oggi sconosciuti.
Spesso la celiachia insorge in età infantile dopo gastroenteriti e/o infezioni da rotavirus, ma è frequente che possa insorgere anche dopo eventi traumatici come incidenti, lutti, calamità naturali o dopo periodi particolarmente stressanti e faticosi come una gravidanza.
Quali sono i sintomi della celiachia?
La celiachia può insorgere in qualunque momento della vita e colpire persone di qualsiasi età.
Sintomi della celiachia nei bambini molto piccoli
Nel bambino molto piccolo i sintomi sono perlopiù sintomi gastrointestinali: gonfiore, dolore addominale e diarrea sono sicuramente quelli più frequenti.
Sintomi della celiachia nei bambini
Nelle forme di celiachia che esordiscono più tardivamente, dopo il 2°-3° anno, la sintomatologia gastroenterica è per lo più sfumata e in genere prevalgono altri sintomi, quali ritardo o blocco dell'accrescimento di statura e/o peso, ritardo dello sviluppo puberale, dolori addominali ricorrenti e anemia (che non risponde a terapie di ferro per bocca).
Sintomi della celiachia negli adulti
Nell'adulto i sintomi sono ancora più sfumati: alcuni soggetti presentano un quadro classico di malassorbimento, ovvero l'insufficiente assorbimento di nutrienti, con diarrea, perdita di peso e carenze nutritive multiple. Altri riferiscono uno o più sintomi cronici spesso estranei all'apparato digerente. Sono disturbi comuni crampi, debolezza muscolare, formicolii, emorragie, gonfiore alle caviglie, dolori ossei, facilità alle fratture, alterazioni cutanee, afte, disturbi psichici; molto frequente è l'anemia da carenza di ferro.
Esistono anche persone, diagnosticate in maniera casuale o per screening perché familiari di 1° grado di persone celiache, che non presentano alcun sintomo evidente (celiachia asintomatica).
Non raramente alla celiachia sono associate altre malattie autoimmuni quali diabete, artrite reumatoide, epatite cronica attiva, alterazioni della tiroide o dermatite erpetiforme.
Come capire se si è celiaci
Qualora si sospettasse di essere celiaci è molto importante evitare di togliere il glutine in autonomia, improvvisando diete fai da te; eliminare il glutine prima di effettuare la diagnosi di celiachia la renderebbe infatti impossibile.
La celiachia può essere identificata con assoluta certezza solamente attraverso un esame del sangue per la ricerca degli specifici anticorpi (anticorpi anti-transglutaminasi (anti-tTG) e anti-endomisio (EMA) di classe IgA + dosaggio IgA totali) ed in caso di positività può essere confermata con successiva gastroscopia con biopsia da effettuarsi rigorosamente a dieta libera ovvero mentre si mangia glutine.
La biopsia dell'intestino può essere evitata solamente nei bambini in specifici casi selezionati.
Come "curare" la celiachia?
Ad oggi non esiste una vera e propria cura per la celiachia e per tale motivo è da considerarsi una malattia cronica con cui, una volta ricevuta la diagnosi, occorre imparare a convivere per tutta la vita.
L'unica terapia, al momento disponibile, in grado di guarire la mucosa intestinale e di controllare la maggior parte dei sintomi della celiachia, consiste in una rigorosa dieta senza glutine.
La dieta senza glutine va seguita con rigore per tutta la vita e chi riceve la diagnosi deve modificare le proprie abitudini escludendo tutti gli alimenti che contengono glutine sia per ingredientistica sia per aggiunta di additivi. È importante che la persona non solo eviti ogni trasgressione volontaria (non è quindi possibile mangiare un pezzo di pizza o un piatto di pasta ogni tanto) ma che riduca il più possibile i rischi di assunzione nascosta di glutine da contaminazione crociata o ambientale.
Fonti:
- AiC (Associazione Italiana Celiachia)
- Relazione annuale al Parlamento del Ministero della Salute – ultimo aggiornamento 2019 (Puoi scaricare il documento qui).