Carruba: origini e informazioni botaniche

La Carruba o Caruba è un frutto prodotto dalla Ceratonia, un albero sempreverde appartenente alla famiglia delle Febaceae. I frutti prodotti da questa pianta sono dei legumi lunghi circa 15 cm i quali dapprima si presentano di colore verde diventando poi marrone scuro una volta maturati. Sono caratterizzati da una superficie esterna dura e da una polpa molto dolce e carnosa. 

La Ceratonia siliqua, meglio nota con il nome di “Carrubo”, è una pianta un poco contorta e caratterizzata da una folta chioma espansa. Questo vegetale abita spontaneamente diverse zone dell'Italia meridionale (ma anche in Toscana e Puglia) mentre la sua coltivazione avviene principalmente in Sicilia, con una consistenza nel ragusano e nel siracusano.

Le carrube contengono al loro interno dei semi durissimi chiamati “carati”, che venivano utilizzati anticamente come contrappesi per la pesatura meticolosa delle pietre preziose, tanto che questo nome è ancora oggi utilizzato per indicare l'unità di misura del peso dei materiali preziosi (un carato corrisponde ad un quinto di grammo). Questi, hanno una forma appiattita e a causa della loro consistenza molto dura e coriacea, non si possono mangiare così come sono, ma possono essere impiegati per la produzione di farina di semi di carruba.

Proprietà e benefici della Carruba

La carruba è un frutto dalla polpa pastosa e zuccherina, il cui sapore ricorda quello del cacao, ma che a differenza di quest'ultimo è più ricca di fibre, di vitamine come la riboflavina (Vitamina B2), di minerali come Calcio, Rame, Potassio e Manganese ed oltretutto molto meno calorica.

Quali sono le caratteristiche della carruba?

  • Sapore dolciastro: ricorda quello del cioccolato
  • Elevato contenuto di fibre: rende tale alimento un prodotto particolarmente saziante, in grado di rappresentare il giusto compromesso tra sapore e benessere
  • Elevata percentuale di calcio e fosforo
  • Proprietà antiossidanti
  • Assenza di teobromina e di caffeina: rende le carrube un ottimo sostituto per l'alimentazione di soggetti che soffrono di allergie o intolleranze a tali sostanze

Da questo frutto si possono ottenere prodotti come la farina di semi di carrube, ingrediente spesso indicato con la sigla E410, utilizzata solitamente come addensante in molte preparazioni alimentari, grazie alla sua capacità di assorbire acqua per 50-100 volte il suo peso.

Proprio grazie a questa sua capacità di assorbire acqua, la farina di semi di carrube è talvolta utilizzata anche come costipante, viceversa la polpa fresca garantisce un effetto lassativo seppur in maniera moderata.

Come si possono mangiare le Carrube?

Le carrube possono essere consumate intere poiché ogni parte del legume è commestibile: i baccelli maturi si possono gustare freschi, secchi o anche passati qualche minuto in forno.

Diversamente, i semi (come anticipato precedentemente) sono molto duri e difficili da masticare, per questo vengono frantumati e ridotti in polvere ottenendo in questo modo la farina di semi di carrube.

Da molto tempo, infatti, l'industria alimentare si è interessata alla carruba ricavandone dalla polpa il “carcao”, un succedaneo del cacao a basso contenuto di grassi, ed il “semolato” ovvero la farina di carruba.

La farina di semi di carruba è un ottimo addensante, impiegata soprattutto nell'industria dolciaria. Ad esempio può essere utilizzata per:

  • Gelati
  • Budini
  • Torte
  • Biscotti

La farina di carrube, ottenuta dall’essiccazione e dalla frantumazione anche della polpa e dei baccelli, ha un sapore dolciastro che la rende un ottimo sostituto del cacao per preparare anche:

  • Dolci senza glutine
  • Dolci senza aggiunta di zuccheri
  • Bevanda calda se sciolta in latte vegetale o acqua
  • Frullati e smoothie per dare consistenza e sapore

Un alimento perfetto per chi ha intolleranze al glutine, al lattosio e anche per chi ha scelto un tipo di alimentazione vegetariana o vegana.