Arriva l’estate, si programmano le vacanze, si tirano fuori dall’armadio vestitini leggeri e shorts, la voglia di spogliarsi e godersi il sole è irrefrenabile. All’idea di spiagge, look minimal e pelle scoperta, il pensiero corre subito – spesso con preoccupazione – alla cellulite, nemica giurata di ogni donna.

Ma niente paura: la natura, anche in questo caso, arriva subito in aiuto del gentil sesso. I fanghi anticellulite sono un alleato consolidato e tutto bio per migliorare l’aspetto fastidioso della pelle a buccia d’arancia. Ovviamente, non si tratta una bacchetta magica che fa scomparire il grasso in eccesso. Tuttavia, se utilizzati con costanza e abbinati a una sana alimentazione e a un po' di movimento, i fanghi sono un valido aiuto per prepararsi con cura alla bella stagione. Di sicuro rigenerano, tonificano, energizzano e disintossicano.

I fanghi anticellulite si ottengono mescolando acqua termale, una componente solida (spesso argilla, ma anche torba) e principi attivi funzionali. Sono una coccola da non lasciarsi sfuggire, hanno effetti benefici su tutto l’organismo (umore compreso), migliorano la microcircolazione e attenuano il ristagno di liquidi.

In commercio ne trovi di tanti tipi, già pronti all'uso, ma puoi anche prepararli a casa. Ma prima scopri qual è la loro composizione, come scegliere quello giusto per te e come utilizzarli per aumentarne l'efficacia. Il viaggio comincia…

Fanghi anticellulite: a ciascuno il suo

Sono tre gli ingredienti principali che costituiscono i fanghi anticellulite:

1. Acqua termale: ricca di sostanze preziose con cui i fanghi restano a lungo in contatto, "nutrendosene" a loro volta.

2. Una frazione solida: comprende una parte inorganica (di solito argilla) e una parte organica (batteri, alghe e humus).

3. Principi attivi: estratti naturali che ne potenziano la funzione. Centella asiatica, mirtillo nero, edera, pungitopo e ippocastano, per esempio, vanno a stimolare la microcircolazione sotto la pelle ed esercitano un’azione drenante e antinfiammatoria.

Non tutte le miscele di argille sono uguali. Molto famosi sono i fanghi d’alghe, che contengono alte percentuali di piante acquatiche polverizzate; se la raccolta mantiene inalterato il "plasma", il prodotto contiene composti bioattivi molto utili, ovvero un super concentrato di proteine, sali minerali (come iodio, sodio, calcio, manganese), plancton e vitamine.

Dal punto di vista della componente inorganica, invece, i fanghi migliori (e quindi più efficaci) possono essere suddivisi in tre categorie:

  • fanghi di argilla: sono composti da materiali naturali a grana fine che, una volta inumiditi con l’acqua, assumono la consistenza di una crema pastosa. I fanghi di argilla conservano il calore e vantano un’alta assorbenza: sono quindi veri e propri campioni quando si tratta di intrappolare (e quindi rimuovere) impurità e umidità della pelle. La gamma è varia: ogni argilla, a seconda di dove proviene, ha proprietà ed effetti caratteristici. La bianca Caolinite, originaria dal sud-est asiatico, è utilizzata in cosmetica, mentre la rossa Smectita (Arizona) trova impiego come rimedio detox.
  • fanghi veri e propri: hanno origine minerale e sono fatti maturare in acqua minerale naturale per poterli utilizzare a fini terapeutici. Componente importante è lo zolfo: i bagni sulfurei sono validi rimedi contro lo stress ossidativo, causa della cellulite. Si rivelano utili anche per trattare le infiammazioni muscolari. Uno dei fanghi ricchi di zolfo più conosciuto è quello proveniente dal Mar Morto, che fornisce ottimi risultati nella cura di artrite, artrite reumatoide, problemi della pelle e respiratori.
  • fanghi di torba: lo sfagno (Sphagnum) è un genere di muschio che si trova nelle paludi, formato da strati di cellule morte delle piante circostanti. La mancanza di ossigeno di questo particolare ecosistema fa sì che la decomposizione sia particolarmente lenta ma molto valida per usi terapeutici. È efficace contro artriti e dolori muscolari.  

Sette buoni motivi per provarli subito

Non solo contro la cellulite. I fanghi sono certamente alleati importanti per contrastare la pelle a buccia d’arancia, ma, mentre svolgono questa importante azione, vantano anche altri benefici:

  1. Stimolano la circolazione. Il fango, arricchito di altri principi attivi, aumenta la resistenza delle pareti cellulari e riattiva il microcircolo.
  2. Eliminano l’eccesso di fluidi. I fanghi favoriscono il drenaggio dei liquidi. Dopo l’applicazione, sentirai subito le gambe più leggere.
  3. Favoriscono la sudorazione. I fanghi aumentano la temperatura, cedendo i propri principi e assorbendo le tossine in eccesso.
  4. Disintossicano l’organismo
  5. Sono efficaci esfolianti naturali. Dopo il trattamento, la pelle risulta morbida, levigata e tonica.
  6. Diminuiscono dolori muscolari e stress, che portano alla formazione della cellulite.
  7. Sostengono l’equilibrio endocrino.

L’efficacia di questi trattamenti è stata ben dimostrata. È bene chiarire però che agiscono solo a livello estetico; i principi attivi del fango, infatti, non sono in grado di eliminare gli strati di adipe e grasso che si accumulano sotto la pelle. La loro azione è prevalentemente superficiale, ma anche le persone che devono perdere molti chili possono trarre giovamento da questi trattamenti estetici.

Istruzioni per l’uso: come applicare i fanghi anticellulite

Come utilizzare i fanghi anticellulite per migliorare l’aspetto della pelle in punti critici come gambe, glutei e pancia? Ecco come applicarli: segui le istruzioni per l’uso.

  1. Prepara e ossigena la pelle
    Con l’apposito guanto di crine inumidito, fai un bello scrub alla pelle, massaggiando in senso circolare, per aprire i pori e rimuovere le cellule morte. Concludi con una breve doccia tiepida. A questo punto, applica i fanghi sulla pelle pulita, senza residui di creme che impedirebbero la penetrazione efficace dei principi attivi.
  2. Applica il fango
    Di solito va utilizzato caldo, nelle zone che devono essere trattate. Stendi l’impasto con un pennello piatto a setole morbide, tirando dolcemente. Poi massaggia con gesti circolari, per favorire l'azione terapeutica del fango.
  3. Isola bene
    Il fango funziona meglio se è a stretto contatto con la pelle: quindi è utile avvolgere le parti ricoperte con una pellicola per alimenti, in modo tale da far penetrare per bene i principi attivi.
  4. Amplifica l’effetto sauna
    Puoi potenziare l’efficacia dei fanghi indossando anche una guaina in tessuto isolante. Un’alternativa casalinga, a costo zero, può essere rappresentata da un vecchio paio di pantaloni da tuta pesanti. Il fango deve restare in posa dai 15 ai 40 minuti, a seconda del prodotto e della zona trattata. Controlla il tempo consigliato sulla confezione del fango e non oltrepassarlo.
  5. Risciacqua accuratamente
    Esaurito il tempo di posa, sciacqua nella vasca da bagno o con asciugamani bagnati e caldi. Poi fai una doccia tiepida per togliere il resto del fango.
  6. Sfrutta l'effetto booster
    Dopo il trattamento e la doccia, la pelle è particolarmente ricettiva per assorbire i principi attivi di un cosmetico anticellulite. Utilizza una crema o un gel specifici.

Pronti all’uso o fai da te: dove trovarli?

Vuoi provare un trattamento con fanghi anticellulite? Online, nelle erboristerie e nei negozi dedicati puoi sicuramente trovare prodotti già pronti all’uso. Ma puoi anche decidere di prepararne uno con le tue mani.

È semplice: per esempio, puoi mescolare polvere di argilla con alghe brune in polvere diluendo con acqua, meglio se termale. L’obiettivo è quello di ottenere un impasto sodo. Puoi arricchire con alcune gocce di olio essenziale, per esempio centella asiatica, rosmarino o pungitopo. Qualcuno suggerisce anche di utilizzare una tazzina di caffè ristretto, ovviamente a temperatura ambiente: la caffeina, infatti, svolge un’azione stimolante del drenaggio e contribuisce a rimuovere i liquidi stagnanti.

Qualche utile precauzione

Nella maggioranza dei casi, l’uso dei fanghi non ha particolari controindicazioni, se non per quanti risultano affetti da evidente fragilità capillare, disturbi varicosi e della tiroide o problemi di circolazione.

Se ne sconsiglia l'applicazione, a scopo precauzionale, anche nelle donne in gravidanza e durante l’allattamento.

Non spaventarti se, alla fine del trattamento, noti un leggero rossore o prurito: anzi, questi sono ottimi segnali di un aumento della microcircolazione! Se però questi sintomi dovessero essere forti, potrebbe esserci un’allergia al prodotto. In tal caso, rimuovi immediatamente i fanghi e chiedi consiglio a un medico.

Per combattere la cellulite? Non solo fanghi

I fanghi anticellulite agiscono per processo osmotico: i principi attivi penetrano nella pelle svolgendo un’azione linfodrenante e disintossicante, riattivando la circolazione e contrastando il rallentamento del flusso sanguigno.

Non puoi però aspettarti che da soli facciano miracoli. Se vuoi affrontare seriamente la cellulite, abbina i fanghi a:

  • un’alimentazione sana ed equilibrata
  • un’attività fisica quotidiana
  • una buona idratazione
  • un impegno costante nel fare massaggi e trattamenti

Riossigenare i tessuti del nostro corpo è un modo efficace per rimettere in moto l’organismo. Che aspetti a testare da ora l'efficacia dei fanghi anticellulite?