Le componenti di questa pianta
Una delle principali componenti dell’Echinacea è l’echinacoside, un acido caffeico che appartiene allo stesso gruppo di sostanze dell’acido cicorico, anch’esso presente nella pianta. Entrambi hanno proprietà antivirali. L’Echinacoside è addirittura attivo contro i batteri e i ricercatori lo classificano quindi fra gli antibiotici (pur avendo un effetto meno intenso). Questa componente, tra l’altro, stimola la salivazione, la sudorazione, la cicatrizzazione delle ferite, i vasi linfatici e la resistenza del sistema immunitario.
L’Echinacea si compone inoltre di echinaceina, resina, oli essenziali, acidi grassi, amari, inulina, betaina, acidi fenici, saccarosio e altri zuccheri, fìtosterine e amido composto. Gli oli essenziali, i flavonoidi e i vari acidi grassi insaturi (alchilamidi) hanno un ulteriore effetto sul sistema immunitario, gli acidi grassi funzionano altresì da antinfiammatori.
Esistono prove scientifiche dell’efficacia di questa o quella componente dell’Echinacea; ciononostante i ricercatori non sono ancora riusciti a scoprire perché e come la Rudbeckia agisce complessivamente nel corpo. E comunque certo che ciò abbia a che fare con la mescolanza delle sostanze contenute nella pianta. La ricerca dovrà ancora occuparsi dell’echinacea, dato che una cosa è scientificamente indiscussa: la sua efficacia come immunostimolante del sistema immunitario corporeo.
I vari effetti dell'Echinacea
Molte ricerche scientifiche hanno dimostrato l’effetto positivo dell’Echinacea sul sistema immunitario.
L’Echinacea manifesta la sua efficacia non solo prevenendo le malattie da raffreddamento nel periodo invernale (il 60% delle persone cavia che sono state pretrattate con l’echinacea non è raffreddato, mentre solo il 40% del gruppo placebo ha evitato tosse e raffreddore), ma anche curando quando i virus hanno già colpito (il decorso della malattia e dei sintomi dura solo cinque giorni anziché undici).
Si è inoltre rivelata efficace anche contro agenti patogeni più gravi, come ad esempio i funghi (Candida albicans) o nella terapia complementare nella cura del cancro (in determinati stadi pare addirittura che abbia un effetto antitumorale).
In secondo luogo l’Echinacea stimola la sudorazione e la salivazione. Entrambe le reazioni corporee sono infatti quasi una prova dell’effìcacia dell’echinacea sul sistema immunitario. Febbre e sudore sono un modo in cui il corpo reagisce agli ospiti indesiderati: molti virus e batteri muoiono infatti già se si rende loro l’ambiente meno accogliente tramite l’innalzamento della temperatura corporea. Un altro fronte del sistema immunitario è costituito dalle mucose, da cui gli intrusi devono praticamente scivolare via senza riuscire a penetrare nel corpo.
Ciò significa che sviluppare una maggior salivazione a livello orale e faringeo serve a tener lontani batteri, virus e altri agenti patogeni.
Il fatto che l’Echinacea funzioni da cicatrizzante può essere facilmente accertato trattando le ferite con un unguento all’Echinacea. Questo però ha sconcertato gli scienziati, poiché l’Echinacea in effetti non contiene alcuna sostanza che acceleri necessariamente la guarigione finché alla fine degli anni Cinquanta degli esperimenti sugli animali hanno dimostrato che l’Echinacea stimola la produzione di fibroblasti.
Si tratta di un primo stadio verso le cellule connettive (fibrociti): queste a loro volta richiudono una ferita in un batter d’occhio, impedendo così che gli agenti patogeni si introducano nella piaga, cioè sotto la pelle.
L'Echinacea e le allergie
Che gli alberi possano far starnutire, raffreddare e piangere le persone non è una novità, perlomeno per chi soffre di raffreddore da fieno. Per questo naturalmente non è da escludersi che possano presentare reazioni allergiche anche all’Echinacea.
Per gli allergici che non tollerano il polline delle composite esiste chiaramente un rischio, pertanto dovrebbero fare per sicurezza il test descritto qui di seguito.
Se questo non è il vostro caso, ma avete comunque una tendenza a eventuali reazioni cutanee allergiche, per esempio la neurodermite o la psoriasi, l’Echinacea può avere un effetto molto benefico per voi: la pelle migliora, il prurito si attenua e le infiammazioni vengono stroncate sul nascere.
Possibili sintomi
Le manifestazioni cutanee provocate dall’Echinacea possono essere bollicine, gonfiore, puntini rossi e/o prurito. Raramente sono stati osservati gonfiori facciali. Nei casi peggiori si sono verificati insufficienza respiratoria, vertigini o calo di pressione; ma in genere nessuno deve aspettarsi uno shock anafilattico (shock allergico) con conseguenze mortali. Per questo il test non presenta pericoli e dà ulteriore sicurezza affinché la natura non nuoccia nei casi in cui può essere d’aiuto.
Come scoprire se tollerate l'Echinacea
Il modo migliore è quello di testare il succo di Echinacea su una piega del braccio. Per persone prudenti e fortemente allergiche: dopo la doccia versate qualche goccia di succo nella piega del braccio e lasciatele agire per ventiquattrore. Oppure, se reagite meno sensibilmente, versate parecchie gocce di succo e aspettate solo un’ora.
Se la zona diventa rossa o se si formano delle bollicine, usate il succo con molta cautela, come descritto sopra. Se si tratta di una reazione cutanea molto violenta (forte prurito e gonfiore), consultatevi con un medico prima di usare ancora l’Echinacea. Dopo il test, lavate accuratamente la zona interessata con acqua fredda. Tutti dovrebbero tollerare le pastiglie e le capsule.
Tratto da "Echinacea" di S. Buslau e C. Hembd. Macro Edizioni.