Conoscere ed apprezzare il riso thai
Il riso Thai (ข้าว หอม มะลิ), noto anche come riso Jasmine, è una varietà di riso originaria della Thailandia.
Nelle civiltà orientali in generale, ed in particolare in Thailandia, il riso è un alimento importantissimo (come può esserlo la pasta per noi italiani), poiché si tratta di una pietanza sempre presente in tavola, sia come contorno che come primo, naturalmente condito nei più svariati modi.
La presenza del riso nella dieta dei thailandesi, per esempio, è talmente significativa che il verbo “mangiare” si traduce nella loro lingua con “kin khao”; questa espressione significa letteralmente “mangiare riso”.
Il riso Thai, oltretutto, è indispensabile anche per la produzione di altre varietà di riso (se ne conoscono oltre 100 mila in tutto il mondo). Non avendo necessità di additivi chimici per crescere, questo tipo di riso è più facile da rinvenire tra le colture biologiche. Un’altra peculiarità interessante è che rispetto alle altre varietà di riso pronte in primavera, il Thai si raccoglie a fine novembre, praticamente nel periodo in cui tutti gli altri vengono seminati. Ciò è dovuto al fatto che il riso Thai cresce in presenza di maggiore umidità (a tal proposito è opportuno tenere in considerazione il clima thailandese, nel quale si alternano periodi particolarmente secchi a stagioni umide, piogge e monsoni; ciò crea le condizioni ottimali per favorire i raccolti). Infatti esso conserva la naturale predisposizione a restare umido anche nelle modalità di cottura, come vedremo più avanti.
Principali benefici e possibili controindicazioni
Il riso Thai introdotto nell’organismo è principalmente sinonimo di carboidrati.
Se da un lato essi sono utilissimi per migliorare il funzionamento di organi importanti come i reni, del sistema nervoso o dei muscoli, dall’altro bisogna stare attenti a non eccedere con il consumo per via dell’indice glicemico non propriamente basso. Per questo motivo è preferibile che i soggetti diabetici, così come le persone che soffrono di una predisposizione verso questa patologia, scelgano la versione integrale di questo prezioso alimento.
Il riso Thai integrale, infatti, è naturalmente ricco di fibre che contribuiscono a stabilizzare verso il basso l’indice glicemico e aiutano anche a regolarizzare l’intestino. Questa particolare tipologia, così come tutti gli alimenti preparati con farine integrali, previene il rischio di tumori al colon.
Tutte le varietà di riso Thai sono piuttosto leggere visto che non contengono molti grassi, inoltre la percentuale di questi ultimi diminuisce al decrescere della colorazione del riso. Nello specifico sono quasi assenti nella varietà di riso bianca, leggermente più elevati in quello integrale e più consistenti nel riso rosso o in quello nero. Questa leggerezza di fondo si manifesta però anche nelle altre componenti nutrizionali. In particolare nel riso Thai non si trovano in misura elevata neppure le proteine (il che lo rende particolarmente adatto per chi soffre di problemi ai reni), le vitamine e i minerali.
Talvolta è possibile acquistare varietà di riso Thai arricchite con ferro o altre vitamine appartenenti al gruppo B. Questo però non deve distogliere l’attenzione dalle molteplici peculiarità importanti che caratterizzano tale alimento, anche in assenza di aggiunte artificiali.
Possiamo infatti fare l’esempio del riso Thai di colore nero che, in maniera del tutto naturale, è molto ricco di ferro e vitamine. Ciò è dovuto al fatto che, durante il processo di sbramatura, viene rimossa solo la pellicola esterna; tale operazione permette di preservare quasi tutte le sostanze nutritive di cui il riso Thai è dotato.
La varietà rossa, invece, è ricca di fibre e sali minerali (come fosforo e magnesio), utilissimi all’organismo umano.
Il tipo bianco, infine, contiene molto potassio e poco sodio e per questo è molto indicato per chi ha problemi di ipertensione arteriosa.
Può essere utile sottolineare che non sembrano esserci controindicazioni per il consumo di riso Thai in combinazione con medicinali di alcun tipo.
Dai anche uno sguardo alla tabella nutrizionale sottostante, per avere un quadro completo di quelli che sono i reali valori nutrizionali.
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Alcuni consigli su come cucinare il riso Thai
Le cotture più idonee per la preparazione del riso thai, per far sì che conservi tutte le sue proprietà, sono la bollitura in acqua salata e il metodo pilaf.
Durante la cottura il riso Thai rilascia quantità bassissime di amido, rispetto agli altri tipi di riso, ciò fa sì che i chicchi non siano collosi ma rimangano ben separati. Per questa ragione i condimenti che si sceglie di utilizzare non vengono assorbiti del tutto. Quindi è consigliabile utilizzare il riso Thai principalmente per insalate di riso ma anche per veloci e sfiziosi antipasti; quasi mai per risotti o dolci poiché per questo genere di pietanze i chicchi devono potersi amalgamare bene.
Data la notevole fragranza che sprigiona in cottura, determinata dalla naturale presenza di olii aromatici al suo interno, il riso thai si presta egregiamente anche per essere cucinato in modo semplice e veloce. Per tutti coloro che hanno poco tempo o che desiderano saziarsi con leggerezza questo riso potrebbe rivelarsi infatti un’insospettabile risorsa.
Il riso thai può essere servito in bianco o con poco condimento rivelandosi comunque un piatto nutriente e invitante. È ideale quindi per chi desidera mantenersi in forma, per chi segue diete dimagranti e anche per quei soggetti debilitati che necessitano di seguire, per motivi di salute, un’alimentazione leggera e con pochi grassi.
Questo riso delicato e dal sapore leggermente speziato si presta bene in abbinamento alle verdure (soprattutto zucchine e melanzane) e al latte di cocco. Per esaltarne ulteriormente il sapore può essere utile arricchirlo con spezie ed erbe aromatiche.
In merito ai tempi di cottura, invece, per avere i chicchi al dente sono sufficienti all’incirca 12 minuti ma, a seconda delle specifiche varietà, il tempo di cottura può variare.
In particolare la qualità bianca, maggiormente raffinata, ha un colore chiaro e cuoce solitamente in breve tempo; è ideale quindi per preparare piatti veloci e poco impegnativi. La varietà nera, così come quella integrale, richiede invece tempi di cottura prolungati e si presta dunque per preparazioni più complesse e articolate. La varietà rossa infine, si caratterizza per tempi di cottura medi ed è consigliata soprattutto per le preparazioni dolciarie.
Infine, è opportuno dire che dal riso thai si può ottenere anche una farina aromatica con la quale realizzare torte e dolci di vario genere.
Con questa farina si realizza inoltre anche una tradizionale pasta di riso nota come noodles o spaghetti orientali.